Promozione delle cure ai malati e igiene popolare
Conformemente allo spirito della Lega delle Società della Croce Rossa – alla quale aderisce nel gennaio 1920 – la CRS applica un programma decisamente imperniato sulla promozione della salute. Per sensibilizzare la popolazione su questo tema viene lanciata una vasta campagna di propaganda.
In guerra contro malattie ed epidemie
La rivista mensile «La Croix-Rouge suisse» diventa uno degli strumenti privilegiati di questa «crociata sanitaria»: numerosi articoli di fondo, rapporti scientifici e resoconti di conferenze dedicate alla promozione della salute introducono le famiglie svizzere a questa problematica. I titoli sono significativi:
- «Le basi dell’educazione fisica popolare», 1° marzo 1921.
- «L’igiene dell’abbigliamento», 1° gennaio 1922.
- «La profilassi del gozzo», 1° ottobre 1922.
- «Arieggiare i locali nelle scuole», 1° marzo 1923.
- «Il pericolo delle mosche», 1° novembre 1923.
- «Le cause dell’obesità», 1° novembre 1924.
- «La lotta all’alcolismo in Svizzera», 1° febbraio 1925.
- «Riflessioni sullo sviluppo fisico dei bambini», 1° ottobre 1925.
- «Non sputate sui marciapiedi!», 1° maggio 1927.
Avvalendosi dei progressi della medicina, la Croce Rossa dichiara guerra alle piaghe del suo tempo quali la tubercolosi, le malattie veneree o l’alcolismo, comunemente chiamate «malattie sociali». Lo scopo è sradicare tanto la miseria fisica quanto quella morale. Questa campagna informativa, che pone l’accento sui benefici recati dalla CRS in materia di sanità pubblica, è finalizzata a reclutare nuovi membri. Infatti le attività svolte durante la guerra sono state assai onerose (quasi due milioni di franchi). Le casse sono vuote e i nuovi «compiti di pace» che si preannunciano sono numerosi e costosi.
1921: reclutamento e collette per la raccolta di fondi
Nel 1921 viene intrapreso un grande sforzo di propaganda. Per la prima volta nella sua storia, la CRS lancia un’operazione di raccolta fondi per le necessità proprie e non per finanziare un’azione di soccorso specifica. Questa iniziativa di portata nazionale è accompagnata da conferenze pubbliche e da numerose rappresentazioni cinematografiche. Le sezioni locali partecipano attivamente organizzando vendite di beneficenza e serate letterarie o artistiche. La casa editrice Attinger stampa 500'000 tessere di membri che vengono messe in vendita a due franchi l’una. La campagna pubblicitaria riscuote un grande successo. Non solo la CRS raccoglie la ragguardevole somma di 437'000 franchi ma, soprattutto, può vantare un incremento spettacolare dei suoi membri, il cui numero si è quasi triplicato nello spazio di un anno passando da 43'056 unità nel 1920 a 126'314 l’anno successivo.
Il manifesto realizzato dal pittore neocastellano Jules Courvoisier diventa il simbolo di quest’anno di propaganda. Intitolata «Souscription nationale pour la Croix-Rouge» (Sottoscrizione nazionale per la Croce Rossa), la locandina rappresenta un’infermiera che porta l’emblema della Croce Rossa e, accanto a lei, una donna svizzera che indossa i colori della bandiera nazionale. Giocando sulle analogie tra queste due figure femminili, l’artista crea un legame di parentela tra la tutela della sanità pubblica e il patriottismo. In altre parole, l’azione dell’infermiera riveste un’importanza di dimensione nazionale.
Consolidando i suoi compiti in tempo di pace, la Croce Rossa deve inoltre sviluppare terreni d’intesa e nuove forme di collaborazione con i samaritani, segnatamente nel settore dei corsi per le cure ai malati e dei corsi di puericultura. In questa nuova prospettiva, la Federazione svizzera dei samaritani collabora con la CRS. Le due associazioni, unite da stretti legami, diffondono ciascuna a modo suo l’ideale della Croce Rossa.